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WhatsApp aggiorna l'età minima di utilizzo da 13 a 16 anni

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Non tutti lo sanno, ma ad oggi l'età minima di utilizzo della popolarissima app di messaggistica istantanea WhatsApp è fissata a 13 anni dal regolamento stesso del software. Alcune autorevoli indiscrezioni preannunciano un imminente aumento del limite minimo a 16 anni, che potrebbe entrare in vigore già a partire dal 25 maggio 2018.

Come si traduce tutto questo nella vita reale? Molto probabilmente, in un bel niente! Le condizioni di utilizzo delle app per smartphone sono lette raramente dai milioni di utenti che le scaricano e servono, perlopiù, a tutelare i produttori in caso di controversie legali o usi criminali delle stesse. Quanti genitori, già oggi, consentono l'uso di WhatsApp ai figli minori di 13 anni, fregandosene del divieto incluso nel regolamento? Quanti, effettivamente, si preoccuperebbero di impedire ai figli sedicenni (a soli due anni dal raggiungimento della maggiore età!) di utilizzare un'applicazione che, con tutta probabilità, sfruttano ogni giorno per scambiare con loro foto, messaggi e filmati? Ben pochi.

Intendiamoci: è giusto e sacrosanto che una legge tenti comunque di porre paletti espliciti a software spesso usati con estrema leggerezza dagli adolescenti per scambiarsi foto o video di carattere sessuale o bullistico, ma senza un controllo a monte da parte dei genitori, tutto questo si traduce in regole fantasma prive di alcun effetto concreto. Lo stesso discorso può valere per il parental control televisivo, le etichette di classificazione di libri, fumetti e videogiochi e qualsiasi cosa la cui disponibilità per gli adolescenti non sia resa minimamente limitata e difficoltosa da divieti tangibili ed efficaci. In Italia è vietata la vendita di alcolici e prodotti contenenti nicotina e tabacco (sigarette, sigari, eccetera) ai minorenni ma, salvo sporadiche multe nei confronti di esercenti colti sul fatto, è sufficiente per i ragazzi delegare l'acquisto ad un amico maggiorenne, per poi bere e fumare serenamente una volta usciti dal locale, supermercato, bar, discoteca o tabaccheria di turno. Nel caso di WhatsApp stiamo parlando di un software gratuito scaricabile in pochi secondi da moltissimi dispositivi tecnologici, senza alcun sistema realmente efficace di verifica e controllo dell'età di chi lo usa.

Il passaggio dell'età minima di utilizzo di WhatsApp dai 13 ai 16 anni non è stato ancora ufficializzato, ma l'unica, vera regola per limitarne l'abuso e il cattivo uso da parte dei minorenni resterà sempre la stessa: educazione, esempio, supervisione e presenza costante da parte degli adulti.