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Fake news, anche WhatsApp sta studiando un filtro per limitarne la diffusione

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Dopo le contromisure prese da Facebook, anche il team dietro la popolarissima app di messaggistica istantanea WhatsApp sta studiando un metodo per smascherare e limitare la condivisione di fake news tra i suoi utenti.

Tramite WhatsApp, infatti, si diffondono ogni giorno migliaia di messaggi spam e notizie false, materiale spesso architettato da hacker, malintenzionati o aziende che operano al limite della legalità per spingere le persone a diffondere link pericolosi o manipolarne le opinioni. Le cosiddette notizie bufale dilagano sempre di più sul web, tanto da diventare oggetto di nuove leggi e nuove iniziative per limitarne l'impatto devastante sull'opinione pubblica. Ogni giorno decine di siti ingannevoli, mascherati da quotidiani online o sfruttatori impropri di marchi ben noti e legittimi del settore dell'informazione, preparano e diffondono viralmente articoli che fomentano l'odio razziale, alimentano paure immotivate, fanno crescere l'indignazione nei confronti di aziende, enti, paesi e persone e accrescono l'antipatia verso alcuni politici o personaggi pubblici di qualsiasi schieramento e settore. Tramite account WhatsApp fake queste "notizie" vengono poi divulgate via chat sfruttando il passaparola, diventando vere e proprie catene di sant'Antonio senza alcun fondamento e scopo reale, se non quello di allarmare le persone o spingerle a compiere azioni potenzialmente dannose come click su link infetti da virus o condivisione di dati personali.

 

Metre combattere lo spam è un'impresa non impossibile, facilitata dall'analisi automatica di link e messaggi ripetitivi e sospetti da contrassegnare come "non sicuri", arrestare l'avanzata delle fake news è un compito decisamente più complicato, perché i filtri software non hanno la capacità di stabilire se un avvenimento sia vero o falso o se una persona abbia compiuto o meno determinate azioni. Tramite la segnalazione degli stessi utenti, l'impegno concreto di persone fisiche reali e la comparazione degli articoli con quelli di fonti autorevoli e certificate, è però possibile delegittimare alcuni fabbricatori di fake news, rendendo nota la loro natura di "laboratori di bufale". Prima di raggiungere gli smartphone degli utenti, infatti, i messaggi passano per i server di WhatsApp, dove potrebbe essere possibile effettuare una "scansione preliminare" degli articoli e dei link per segnalarne l'eventuale natura sospetta.

In attesa di nuove e innovative funzioni di filtraggio link e notizie per WhatsApp, gli utenti stessi possono contribuire a migliorare la situazione facendosi qualche domanda in più su ciò che ricevono tramite messaggio e cercando confronti e risposte nella parte sana del web, al posto di limitarsi a prendere passivamente per buono tutto ciò che leggono. Hai un'attività e vuoi tutelarti il più possibile nei confronti delle violazioni di sicurezza o privacy e dei crimini informatici? Contattaci ora e sapremo fornirti l'assistenza e le contromisure di cui hai bisogno per salvaguardare il tuo business!