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Settembre: Tempo di Bilancio

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Avete mai pensato che sia già ora di Programmare il Bilancio dell’anno in corso?

Il calcolo del rating bancario, come noto, si basa su quattro pilastri:
1. Il settore economico di attività,

Avete mai pensato che sia già ora di Programmare il Bilancio dell’anno in corso?

Il calcolo del rating bancario, come noto, si basa su quattro pilastri:
1. Il settore economico di attività,
2. Il Bilancio,
3. I dati di Centrale Rischi,
4. I dati andamentali propri di ciascuna banca.
In questa occasione prendiamo in esame l’impatto del pilastro BILANCIO.

Quasi tutte le aziende delegano la stesura del Bilancio al proprio commercialista, tipicamente con comodità ed oltre i termini di scadenza naturale dell’esercizio, e soprattutto dando come preponderante, se non unico, obiettivo quello di pagare meno tasse possibile.

Quando gli utili ci sono (ben inteso) “bisogna”:
• caricare l’azienda di tutti i costi che il fisco consente di scaricare;
• creare l’immobiliare di famiglia alla quale intestare i capannoni e/o gli uffici per i quali l’azienda pagherà canoni d’affitto guarda caso pari alle rate di mutuo o di leasing;
• rinviare o dirottare su scatole create ad hoc parte del fatturato e/o dei margini economici;
• ecc. ecc.

Il risultato sarà un Bilancio che esprime un fatturato stagnante, utili esigui se non negativi, patrimonio netto ridotto al minimo, assenza di patrimonio tangibile, alto livello d’indebitamento. Esattamente gli elementi che determinano un rating negativo.

Certo, se tutte le carte sono formalmente in ordine, il Fisco non potrà eccepire nulla ed allora avremo risparmiato qualche euro di tasse.
Ma abbiamo mai valutato quanto questi comportamenti ci costano in termini di minor credito bancario e di maggiore onerosità dello stesso ?

Magari oggi non abbiamo particolari esigenze di credito nuovo, ma se domani dobbiamo fare un investimento o abbiamo un’opportunità di crescita ?

E’ finito il tempo dei Direttori d’Agenzia che, conoscendoci, potevano far deliberare pratiche impresentabili, solo sulla conoscenza dell’imprenditore.

Bisogna allora prepararsi per tempo e cambiare le priorità. E bisogna farlo in fretta, perché il Bilancio 2012 influenzerà il comportamento delle banche per tutto il 2013.

Con una Centrale Rischi in ordine ed Andamentali positivi, potremo forse avere un rating appena passabile (in questo momento storico è già qualcosa), ma di fronte ad un brutto Bilancio possiamo scordarci l’entrata di nuove banche o la concessione di un medio termine.

E’ necessario quindi convocare il Commercialista ed impostare da subito il bilancio 2012, ma anche il 2013/2014 e seguenti, prestando profonda attenzione all’impatto che lo stesso avrà sulla nostra “bancabilità”.

Luigi Santi & Walter Valli in Redazione