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La rivoluzione delle nuvole

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La Apple aveva lanciato la sfida, alcuni l’hanno accettata, pochi sono rimasti in attesa, molti non l’hanno capita subito. Cluod (nuvola in inglese) è il nuovo sistema di condivisione “in rete” di programmi e file, la Apple ha inaugurato questo sistema in ottobre del 2011 per condividere tutti i suoi device...

 

La Apple aveva lanciato la sfida, alcuni l’hanno accettata, pochi sono rimasti in attesa, molti non l’hanno capita subito.

Cloud (nuvola in inglese) è il nuovo sistema di condivisione “in rete” di programmi e file, la Apple ha inaugurato questo sistema in ottobre del 2011 per condividere tutti i suoi device (tablet, computer e telefoni), permettendo in questo modo anche ai più profani di gestire immagini, testi e video in modo semplice.

Ad oggi si sta imponendo come standard, definito “ambiente efficiente ed innovativo” anche dai più scettici, spazia dal mondo lavorativo a quello dell’intrattenimento. La “nuvola” dava l’impressione di aver esaurito tutte le sue cartucce,  ma l’Adobe ha sorpreso tutti mettendo a disposizione i suoi software in maniera condivisa sull’Adobe Creative Cloud, dove ci sono diverse soluzioni per tutte le tasche, anticipando anche con l’ultimo suo pacchetto (Adobe Edge) quale sarà la prossima mossa: il software non sarà più possibile comprarlo in maniera definitiva, ma si potrà solo “noleggiarlo” attraverso la “nuvola”, quando si smetterà di pagare il canone il programma non sarà più disponibile.

Questo sistema ha una serie di lati positivi per tutti: il programma non si può (ancora) usare senza licenza, si aggiorna automaticamente con l’ultima release disponibile, fornisce un aiuto costante con l’utente, ma il rovescio della medaglia è piuttosto pesante: bisogna avere sempre una connessione internet (possibilmente fibra), bisogna adeguare il proprio computer con le prestazioni del programma, bisogna sperare che la sicurezza dei server sia sempre ottima, obbliga l’utente ad essere sempre aggiornato con l’ultima release.

Non possiamo neanche chiederci se il gioco vale la candela, se si vorrà lavorare ci dovremo adeguare a vivere sulle nuvole…

Stefano Cravedi