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La manovra correttiva reintroduce i voucher?

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Di certo ci vuole tempo per non incorrere in errori di valutazione e, soprattutto, perché la nuova disciplina sia effettivamente messa in pratica.

In questi giorni molti articoli giornalistici trattano del lavoro occasionale tramite buoni lavoro (voucher Inps) riportando la notizia della loro rintroduzione. Ma è vero, ci si domanda?

La nostra legislazione è farraginosa e complicata, non bisogna quindi fermarsi ai soli titoli degli articoli, che hanno l'unico scopo di cogliere l'attenzione dei lettori quando manca ancora un iter parlamentare a confermare la riforma. Mercoledì 14 giugno l'Assemblea del Senato della Repubblica ha avuto all'ordine del giorno il ddl n. 2853 di conversione in legge del decreto-legge in materia finanziaria già approvato dalla Camera, dove all'art. 54-bis è trattata la normativa dei "buoni lavoro" (Disciplina delle prestazioni occasionali. Libretto Famiglia. Contratto di prestazione occasionale).

Noi "addetti ai lavori" vogliamo fornire risposte il più possibile certe e su misura ai nostri clienti imprenditori, che possono così concentrarsi sulla loro attività. Per questo motivo siamo sempre cauti nel comunicare novità normative e attendiamo la pubblicazione in gazzetta ufficiale.

Ad ogni modo, da una prima lettura del disegno di legge, il nuovo lavoro occasionale per le imprese dovrebbe essere più stringente e consistere in un vero e proprio contratto di lavoro, completamente online e semplificato con l’indicazione obbligatoria di tutti gli estremi per riconoscere azienda e utilizzatore anche in ordine a tempo e luogo di svolgimento della prestazione. Potrà essere instaurato da aziende con ridotto numero di dipendenti (inferiore a cinque), escluso il settore edile per il quale non è comunque ammesso. È previsto un tetto unico di cinquemila euro all’anno a singola impresa e ciascun lavoratore potrà ricevere, però, fino a un massimo di 2.500 Euro. Il costo da sostenere è maggiore rispetto alla precedente normativa, infatti un'ora di lavoro corrisponderà a € 12,50 lordi e € 9 netti al lavoratore.

Per le famiglie il lavoro occasionale dovrebbe fodarsi su un “libretto” telematico, con un tetto di 2.500 euro a lavoratore. Per le aziende più grandi l’unica opportunità per impieghi occasionali resta il contratto di lavoro intermittente e dovrebbero essere semplificati gli attuali vincoli.
 
Il mio consiglio è quello di chiedere una consulenza specifica sul lavoro occasionale che tenga conto di ogni possibile problematica conseguente alla sua instaurazione.

Per ulteriori informazioni:

Dott. Matteo Petrali – Consulente del lavoro
Milano - Pavia
Tel. 3336262177
Web: consulenzalavoropetrali.it
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.