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Condividere il proprio PC in modo solidale

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I Sistemi peer-to-peer (P2P) sono emersi come un fenomeno sociale e tecnico notevole da non molti anni. Essi forniscono l'infrastruttura per la comunità con la cessione di tempo macchina non utilizzato ad esempio, e di spazio di archiviazione (ad esempio, Napster, FreeNet, Gnutella, Google Disk, Dropbox etc).

Due fattori hanno favorito la recente crescita esplosiva di tali sistemi: in primo luogo, l'elevata disponibilità di un gran numero di risorse di calcolo e di storage a basso costo (Internet e PC nelle case di tutti) e, in secondo luogo, l'aumento della connettività e del flusso di dati trasportati dalla rete.

Poiché queste tendenze continuano, il paradigma P2P è destinato a diventare sempre più popolare.

A differenza dei sistemi distribuiti tradizionali, i P2P mirano ad aggregare un gran numero di computer che unirsi e lasciare la rete di frequente e che potrebbero non avere un indirizzo di rete permanente (IP PUBBLICO STATICO).

Una caratteristica comune di questa nuova generazione di sistemi è di costruire, a livello di applicazione, una rete virtuale con propri meccanismi interni di instradamento dei dati.

Questi meccanismi hanno un impatto significativo su prestazioni, affidabilità, anonimato etc.

In una rete P2P anche e proprio per questi meccanismi i costi di servizio si abbattono enormemente, nasce il CLOUD.

Oggi, finalmente tutti e non solo grandi organizzazioni , possono beneficiare, usando la rete, delle risorse messe a disposizione dalla intera comunità, della quale facciamo e ci sentiamo parte e nella quale stiamo investendo tutto il nostro futuro.

Diamo una mano ai progetti di ricerca e al pianeta, scarichiamo e installiamo un software che condivida parte del tempo inutilizzato dal nostro PC (Windows, Mac o Linux) per curare malattie, studiare il riscaldamento globale, scoprire pulsar e per molti altri tipi di ricerche scientifiche.

E' sicuro, garantito e facile: http://boinc.berkeley.edu/index.php

Gianluca Malagola