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Volunia: dall’Italia una sfida a Google

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Si chiama Volunia e si propone come una alternativa valida e interessante ai più blasonati motori di ricerca. Dietro al progetto, Massimo Marchiori, già padre dell’algoritmo Hyper-Search alla base di Google

e vincitore del premio TR100 della Technology Review.

Si chiama Volunia e si propone come una alternativa valida e interessante ai più blasonati motori di ricerca. Dietro al progetto, Massimo Marchiori, già padre dell’algoritmo Hyper-Search alla base di Google

e vincitore del premio TR100 della Technology Review.

Via | pmi.it

Il concetto di Volunia, un’unione delle parole “Volare sulla Luna”: uscire dalle gabbie, vedere le cose dall’alto, liberi, sostanzialmente. Volunia si pone come un misto di motore di ricerca e di social network. Il motore di ricerca serve ovviamente a trovare risorse e documenti, ma la novità “rivoluzionaria”, almeno nelle intenzioni dei creatori, è che nel momento in cui si finisce su un sito web, questo viene spezzettato, tagliato a fettine e diviso in aree di interesse, e in una barra a destra, si possono vedere i profili di utenti che in quel preciso momento.

Il concetto è il seguente: l’utente vive ora ingabbiato su Google, su Twitter, Facebook, su YouTube, bloccato in un mini-mondo pienissimo di idee e novità ma allo stesso tempo limitatissimo, dove nulla o quasi di ciò che non viene condiviso su quella piattaforma esiste veramente. E su questo siamo completamente d’accordo. Fiumi di tweet che non si riescono quasi mai a leggere, diari di Facebook stracolmi di cuoricini e stelline, frasi celebri e citazioni personali che semplicemente rimbambiscono l’utente.

Molto probabilmente Volunia vuole competere contro colossi del calibro di Google, motivo per cui il progetto si potrebbe basare sul concetto di web semantico, in grado di “capire” i contenuti delle pagine web e riportare così risultati decisamente più completi e pertinenti alle query effettuate rispetto ai tradizionali motori di ricerca.

Al momento le informazioni riguardanti Volunia sono ancora molto limitate e tutto il progetto è stato portato avanti nella più totale segretezza da Marchiori e il suo team. Su di una cosa però il suo ideatore ha le idee certe: il nuovo motore di ricerca non vuole presentarsi come un Google potenziato ma essere «innovativo e capace di dare una prospettiva totalmente diversa» rispetto quanto i classici motori hanno sinora proposto.

Se davvero il progetto dovesse concretizzarsi con successo, le aziende potrebbero cominciare a interessarsi a questa nuova “vetrina”, ottimizzando i propri contenuti per ottenere visibilità su questo nuovo motore di ricerca.

Marco Rossetti